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"Fantasia della ragione", il titolo dell'opera, divisa in due sezioni: Racconti e Monologhi. In esergo un pensiero della scrittrice "Perché narrare storie? / Per rallegrare lo spirito di grandi e piccoli, / ma soprattutto per ricordare al mondo / che la fantasia è la madre del sorriso" (Edda Pellegrini Conte), che già ci introduce nel cammino letterario, nell'ontologico discorso narrativo, dove gli empiti delle riflessioni giocate su monologhi concisi ed apodittici ci completano un pensiero rotondo ed efficace: la vita, la brevità del suo svolgersi, il memoriale, le radici, gli affetti, l'onirico, la parola, la favola, il prato, la lucciola, l'isola, il vento, il Natale, la fine, l'inizio, la realtà, la fantasia, il senno, il tempo, Dio ("...Ma cosa c'è di più reale, che cosa c'è di più spirituale della Conoscenza? Del Sapere? Anche per questo le parole non bastano più. Dio della Conoscenza, concedici dunque il Pensiero, il Pensiero che tutto comprende. Il Pensiero che è favilla della Tua Eternità"), l'amore, il vuoto, la bellezza, la pioggia, la solitudine.